Quel “rendimento extra” sul filo dell’ambiguità
In questo periodo Banca Mediolanum sta facendo una campagna pubblicitaria televisiva e radiofonica di forte impatto. Si tratta di una proposta commerciale, denominata “Ognimese Mediolanum”, volta a far sottoscrivere i propri fondi comuni d’investimento.
Tale campagna pubblicitaria può essere presa ad esempio di quanto a volte la comunicazione degli Intermediari Finanziari possa essere ingannevole e fuorviante (e su quanto siano colpevolmente passive e miopi le Autorità di Vigilanza, Consob e AntiTrust).
Tutto si gioca sull’uso ambiguo dei termini “cedola”, “rendimento”, “reddito mensile extra”.
Questo è ciò che leggiamo sul loro sito internet: “Ognimese Mediolanum è un’iniziativa che ti offre l’opportunità di ottenere una cedola mensile che a gennaio e luglio può raddoppiare, per un totale di 14 mensilità all’anno, attraverso l’investimento nei Fondi comuni distribuiti da Banca Mediolanum.”
Nel materiale illustrativo che la banca fornisce ai propri venditori (“Family Banker”) la proposta viene presentata in questo modo: “La modalità di investimento per offrire ai tuoi Clienti la possibilità di avere una cedola al mese, quattordici mesi all’anno. Investire con la possibilità di avere un reddito extra alla fine di ogni mese, diversificando nei mercati mondiali, è fondamentale soprattutto in momenti in cui il mercato finanziario è caratterizzato da una grande volatilità”.
TEST
Prima di andare avanti con il resto del nostro articolo, riascoltate bene la comunicazione pubblicitaria di Mediolanum (spot 1, spot 2, spot 3) e cercate di registrare cosa quel messaggio suscita in voi. Poi vedremo se i concetti evocati nella vostra mente dalla pubblicità corrispondono alla realtà delle cose.
DOVE STA IL TRANELLO ?
Il termine “cedola” è fuorviante perché fa pensare al prodotto in questione come ad un normale investimento obbligazionario, che distribuisce periodicamente un rendimento (solitamente prefissato).
Attenzione però : il rendimento è un valore aggiuntivo rispetto al capitale, e rappresenta la remunerazione per l’investimento. La distribuzione di un rendimento, sotto forma di cedola (obbligazioni) o di dividendi (azioni) non intacca il capitale inizialmente investito.
Nel caso del prodotto Mediolanum in questione, la cosa è ben diversa. In questo caso, infatti, parliamo di una distribuzione di capitale, non necessariamente di un rendimento effettivamente conseguito.
La proposta è formalmente corretta dal punto di vista legale, poiché sepolto tra le pagine del prospetto informativo (quel fascicolo lungo circa un centinaio di pagine, che il Cliente non legge mai, ma la cui semplice consegna serve per considerarlo informato a tutti gli effetti …) troviamo scritto :
“Pagamento di dividendi a valere sul Capitale.
La Società di Gestione può, se ritenuto necessario al fine di mantenere un ragionevole livello di distribuzioni di dividendi, corrispondere in tutto o in parte i suoi dividendi a valere sul capitale (…)
La politica di distribuzione di dividendi dal capitale determinerà gli effetti seguenti (i) si intaccherà il capitale, (ii) la distribuzione avverrà a scapito del potenziale di crescita futura del capitale e (iii) il ciclo potrà continuare sino a totale esaurimento del capitale.”
In altre parole, la comunicazione di Mediolanum gioca davvero sul filo dell’inganno. I fondi comuni d’investimento sottoscritti distribuiscono dei “dividendi” il cui ammontare è deciso in base alle politiche commerciali, non in base all’effettivo rendimento dell’investimento.
Il “raddoppio” della cedola a gennaio e luglio dipende semplicemente dal fatto che in quei mesi, due dei quattro fondi che il cliente deve scegliere, distribuiscono contemporaneamente i proventi.
Il punto, però, è che con questi tipo di prodotti siamo noi che paghiamo la banca (una commissione di gestione compresa tra il 2% ed il 3% l’anno) per vederci restituire mensilmente i nostri soldi.
Mentre Banca Mediolanum propone questa soluzione come un modo per ricevere una sorta di “secondo stipendio” (come si può vedere nell’immagine tratta dalle brochure pubblicitarie), l’amara realtà è che sottoscrivendo questi prodotti siamo noi che, ogni giorno, paghiamo la banca per un servizio abbastanza inutile : se abbiamo bisogno di liquidità, meglio tenere i soldi nel conto corrente (meno costi e meno rischi).
Addirittura, pensare di sostenere il nostro tenore di vita mensile attraverso questi prodotti è fuorviante, se non addirittura pericoloso: non stiamo consumando un reddito extra, stiamo consumando il nostro capitale.
PS: Voi cosa avevate capito ascoltando la pubblicità ? Forse quando sentiamo lo slogan “la Banca costruita intorno a te”, non c’è da sentirsi rassicurati, bensì … circondati !
For Fun : spot con un Crozza/Ennio Doris un po’ preoccupato …

Commenti recenti